Rignano Flaminio, Masucci: “Ieri commemorazione del disastro ferroviario del 1943, non dobbiamo dimenticare”
Grazie ancora al Segretario generale della FIT CISL Lazio Marino Masucci per la presenza e sentita partecipazione alla cerimonia di ieri a Rignano Flaminio, in ricordo dell’incidente ferroviario del 15 novembre 1943.
“Un abbraccio collettivo ai familiari delle vittime. La storia ci insegni cosa fare nel presente: puntare sulla sicurezza infrastrutturale e sul lavoro, sul rispetto di persone e mezzi pubblici, valorizzare l’importante linea Roma-Viterbo”
“Ieri abbiamo partecipato con emozione alla commemorazione di un disastro ferroviario avvenuto la mattina del 15 novembre 1943: due treni della ferroviaRoma-Nord si scontrarono, e a causa dell’impatto morirono 120 persone. Si tratta di un evento che non è abbastanza conosciuto e che, invece, deve restare impresso nella storia del nostro Paese, insieme alla memoria di coloro che hanno perso la vita”.
E’quanto dichiara il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, all’indomani dell’evento oganizzato dai Comuni di Rignano Flaminio e Sant’Oreste, dalla Pro Loco e dalla Parrocchia di Rignano Flaminio e dall’associazione bunker Soratte, aggiungendo che “la commozione dei presenti, soprattutto dei familiari delle vittime, richiede un abbraccio collettivo, un’azione di memoria comune che non faccia sentire solo chi ha avuto la vita stravolta da quell’evento. Il prossimo anno, in occasione dell’ottantesima ricorrenza dell’accaduto, l’auspicio è che questo abbraccio sia il più possibile ampio, da parte delle Istituzioni e di tutto il Paese”.
“Ripercorrere un evento storico di questa portata – prosegue il sindacalista – deve farci anche riflettere sul presente: dobbiamo investire sulla sicurezza sul lavoro e delle infrastrutture. Si deve diffondere l’educazione alla tutela dei Beni comuni quali i mezzi pubblici, fin dalla più tenera età. Si deve puntare al massimo sul rispetto dei lavoratori dei Trasporti, che svolgono un servizio essenziale ma sono sottoposti a sempre più frequenti aggressioni”.
“In ultimo, ma non in ultimo – conclude – vogliamo sottolineare l’importanza e la bellezza della linea ferroviaria Roma-Viterbo, che connette piazzale Flaminio, nella Capitale, con la bellissima e importante rete delle realtà dell’alto Lazio: la sua valorizzazione non potrebbe che portare grandi benefici in termini turistici, di competitività del territorio e di qualità del servizio per i pendolari”.
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